Il 10 ottobre 2025 è entrato in vigore la legge nazionale sull’IA, prima nell’UE ad affiancare l’AI Act.
La legge si compone di 28 articoli, divisi in sei capi, dedicati a specifici ambiti (principi e finalità; utilizzo IA in settori sensibili; strategia nazionale in tema di IA; tutela autoriale; tutela penale; disposizioni finali).
Vengono, inoltre, designate due autorità nazionali per l’IA: AgID (autorità di notifica per valutazione e monitoraggio dei soggetti che certificano i sistemi ad alto rischio) e ACN (autorità di vigilanza con poteri ispettivi e sanzionatori).
I settori chiave sono i seguenti:
- Sanità e ricerca: ove è consentito l’uso secondario di dati personali per finalità di ricerca se privi di elementi identificativi e con adeguata informativa all’interessato. L’IA rimane strumento di supporto, mentre la decisione finale resta in capo al medico.
- Lavoro: ove è consentito l’uso dell’IA per incrementare la produttività e le condizioni di lavoro, nel rispetto dei lavori; è previsto inoltre l’obbligo di informazione e formazione ai lavoratori sugli strumenti tecnologici.
- Professioni intellettuali: l’IA è ammessa solo come supporto, in quanto deve prevalere il lavoro intellettuale del professionista. Vengono introdotte obblighi informativi verso i clienti.
- Giustizia: previsione del divieto di decisioni giudiziarie automatizzate; l’IA può supportare analisi e redazione atti, ma resta ferma la responsabilità del magistrato.
- Diritto penale: viene introdotto una nuova fattispecie criminosa che punisce la diffusione di contenuti falsificati tramite IA (c.d. deepfake).
Si introducono, inoltre, delle misure di sostegno all’innovazione, prevedendo investimenti fino a 1 miliardo di euro, tramite il Fondo di sostegno al Venture Capital, per promuovere start-up e PMI innovative operanti nei settori AI, cybersecurity e tecnologie abilitanti (5G, Web3, ecc.).
Il Governo, inoltre, è chiamato ad emanare, entro 12 mesi, uno o più decreti legislativi relativi a: algoritmi di addestramento; poteri delle autorità; aggiornamento di banche, finanza, assicurazioni e pagamenti; responsabilità civile e criteri di imputazione penale e 231.
In conclusione, la nuova legge italiana sull’IA rappresenta una svolta normativa e un banco di prova cruciale per imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni.
Adeguarsi tempestivamente significa non solo garantire la conformità normativa, ma anche preservare la competitività in un mercato europeo sempre più regolamentato.

