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22 Ott 2025
News Terrin

Il ritorno degli iper-ammortamenti dal 2026: novità e prospettive per le imprese

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La bozza del Disegno di Legge di Bilancio 2026 segna il ritorno dell’iper-ammortamento, uno strumento fiscale già conosciuto dalle imprese italiane e ora riproposto in sostituzione dei crediti d’imposta 4.0 e 5.0. Si tratta di una misura volta a incentivare gli investimenti in beni strumentali, con un focus particolare sulla transizione digitale ed ecologica.

L’agevolazione riguarda gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026, con possibilità di estensione al 30 giugno 2027 a condizione che entro la fine del 2026 sia stato accettato l’ordine e versato un acconto almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Gli attuali crediti d’imposta 4.0 e 5.0 resteranno applicabili soltanto per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2025 (o entro giugno 2026, in caso di prenotazione).

Beni agevolabili e misura dell’agevolazione

Le categorie di beni oggetto di iper-ammortamento includono:

  • Beni materiali e immateriali compresi negli allegati A e B alla L. 232/2016, interconnessi ai sistemi aziendali di produzione o alle reti di fornitura;
  • Impianti per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, compresi i sistemi di stoccaggio dell’energia. Per il solare fotovoltaico sono ammissibili solo i moduli previsti dall’art. 12, co. 1, lett. a), b), c) del DL 181/2023.

Il beneficio si concretizza in una maggiorazione extracontabile del costo di acquisizione, rilevante solo ai fini delle imposte sui redditi (non IRAP). La percentuale varia in base all’ammontare dell’investimento:

  • Regime ordinario:
    • 180% fino a 2,5 milioni di euro;
    • 100% da 2,5 a 10 milioni di euro;
    • 50% da 10 a 20 milioni di euro.
  • Regime potenziato (transizione ecologica), con riduzione dei consumi energetici ≥ 3% a livello di struttura o ≥ 5% a livello di processo:
    • 220% fino a 2,5 milioni di euro;
    • 140% da 2,5 a 10 milioni di euro;
    • 90% da 10 a 20 milioni di euro.

La riduzione energetica si considera automaticamente conseguita in caso di sostituzione di beni inclusi nell’allegato A della L. 232/2016, interamente ammortizzati da almeno 24 mesi e nel caso di realizzazione di progetti di innovazione tramite ESCo con contratto EPC che preveda esplicitamente il conseguimento dei target di risparmio.

È inoltre previsto un credito d’imposta 4.0 specifico per il comparto agricolo, nella misura del 40% per investimenti fino a 1 milione di euro, da applicarsi per il 2026.

Modalità di accesso e adempimenti

L’accesso al beneficio richiederà la presentazione telematica di comunicazioni e certificazioni tramite una piattaforma del GSE sulla base di modelli standardizzati da definire con successivo decreto.

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