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07 Feb 2024
News Terrin

L’Agenzia delle Entrate fa chiarezza sugli aspetti del mining

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Il sempre maggior utilizzo della blockchain ha portato l’#Agenzia delle entrate, con la risposta ad interpello 515/2022, ad esprimersi in merito al trattamento fiscale inerente all’attività di mining consistente nella risoluzione di problemi matematici per verificare la legittimità delle transazioni in criptovaluta sulla relativa blockchain al fine di ricevere in cambio criptovalute.

Nell’interpello, l’istante chiedeva quale fosse la disciplina fiscale applicabile sia ai fini IVA che ai fini delle imposte dirette.

Con riferimento alla disciplina IVA, l’Agenzia ha statuito che l’impossibilità di individuare l’esistenza di un servizio personalizzato prestato da un #miner nei confronti di uno specifico beneficiario, fa sì che tale attività venga trattata al di fuori del campo di applicazione IVA, in quanto caratterizzata dall’assenza di un rapporto sinallagmatico.

Per ciò che invece attiene le imposte dirette, l’Agenzia ha chiarito che tale remunerazione è inclusa nella base imponibile dell’anno fiscale in cui i servizi sono resi e che, in relazione al valore delle criptovalute detenute al termine di ciascun periodo d’imposta, si considera realizzata la differenza tra il valore fiscale iniziale e quello rilevato alla data di chiusura di ciascun periodo d’imposta.

Infine, ai fini IRAP, le remunerazioni dei miners concorrono alla formazione del valore della produzione netta, rappresentando di per sé ricavi per prestazioni di servizi ascrivibili all’attività caratteristica dell’istante.

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